lunedì 20 aprile 2009

Il retaggio del cartaceo

Aprite il vostro blog! Sarà il vostro libro di testo. Così ha esordito Venerdì 17 Aprile il prof. Alfonso durante la prima lezione di informatica applicata al giornalismo. Ci ha chiesto di realizzare una sorta di metablog, ossia un blog in cui si parli di che cosa significa fare informazione on-line, del senso e dell’importanza di avere un blog nel ventunesimo secolo, insomma riflessioni, nozioni, esperienze e aspetti pratici su tutto ciò che concerne giornalismo e nuove tecnologie. L’esperienza appare affascinante anche se ora, di fronte al mio nuovo blog, mi sento un po’ spiazzata visto l’universo su cui sono chiamata a scrivere.
Forse dovrei iniziare proprio dal livello con cui mi accingo a questo esperimento (così alla fine del corso sarà facile vedere gli sviluppi): io su internet leggo solo i siti di testate italiane e straniere esistenti anche in cartaceo o che hanno ‘un nome’ e quindi una loro attendibilità, tipo l’Huffington Post. Per tutto il resto, il mio livello di scetticismo è molto alto e a volte evito di avventurarmi per la rete per paura di perdere il mio tempo con informazione difficile da verificare o proveniente da fonti che non saprei come classificare. Credo, però di non essere l’unica ad avvertire questa sensazione e a portare con sé il retaggio dell’esperienza decennale del cartaceo e mi piacerebbe sapere in che modo le persone che partivano da questo pregiudizio sono riuscite a superarlo. Di certo, questo corso è un ottimo stimolo e mi auguro di concluderlo con molta più fiducia e padronanza del web di quanta non ne abbia oggi.
Chissà che la prossima volta che vado a trovare i miei amici a New York possa anch’io trovare ogni informazione in cinque secondi, proprio come fanno loro che navigano sul web come se stessero percorrendo le familiari strade della propria città.

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